Notice: Trying to access array offset on value of type bool in /home/ozxyzcih/public_html/wp-content/themes/Divi/includes/builder/functions.php on line 2442
storia del metodo osservativo

Cenni storici

La Tavistock clinic, venne fondata a Londra dal Dr Crichton-Miller nel 1920, come centro di psicoterapia psicoanalitica e di formazione. Nacque da donazioni private e si occupò principalmente di studiare e curare i traumi psicologici provocati dalla prima guerra mondiale. Fu una delle prime strutture ambulatoriali in Gran Bretagna ad offrire sistematicamente delle psicoterapie sulla base del pensiero psicodinamico. Questo orientamento si è mantenuto ed ha influenzato tutti gli aspetti del suo lavoro.

Dai suoi esordi la Clinic si è concentrata sul compito di fornire un approccio multidisciplinare alla psicoterapia e di insegnare i concetti e gli strumenti che emergevano a un’ampia varietà di operatori nel campo della salute mentale: medici, educatori, insegnanti, consulenti famigliari, assistenti sociali.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molto del personale che aveva prestato servizio nelle Forze Armate, come psichiatra o psicologo per la selezione degli ufficiali e come supporto ai soldati e alle famiglie traumatizzate, ritornò nella Clinic con l’obbiettivo di sviluppare ed estendere il proprio lavoro sulla base dell’esperienza fatta in tempo di guerra. Durante la guerra inoltre l’istituto aveva rappresentato un rifugio per gli intellettuali perseguitati nei loro paesi d’origine ed era quindi diventato una fucina di idee. Infatti a Londra si ritrovarono e collaborarono diversi psicologi, psichiatri e psicoanalisti tra cui Freud con la figlia Anna, M. Klein, Bion, Winnicott e molti altri.

Questo contesto storico e culturale portò a rivolgere una maggiore attenzione al gruppo e ai processi sociali, con un particolare investimento sulla psichiatria sociale preventiva e sulla famiglia. In parallelo ai servizi di tipo più strettamente clinico nel corso degli anni si svilupparono progressivamente i programmi di formazione, progettati per fare uso delle risorse della Clinic nel modo più efficace possibile.

All’apice del suo lavoro di sperimentazione la Tavistock sentì la necessità di dividersi in due istituti che si occupassero di diversi interessi di ricerca: il Tavistock Institute of Human Relation che si occuperà’ principalmente di relazioni umane all’interno delle 2 organizzazioni, la Tavistock Clinic che rimarrà radicata al suo interesse primario che è la pratica clinica con particolare attenzione al trattamento della psicopatologia infantile e adolescenziale.

E’ necessario chiarire subito che il modello Tavistock è eclettico ed è possibile adattarlo a diversissimi campi di ricerca, questo non è un modello chiuso che tende a spiegare tutto in modo esaustivo, ma al contrario esso cerca di facilitare la comprensione dell’esperienza fornendo attraverso il suo modello dei concetti, delle ipotesi di lavoro e degli strumenti ma non delle soluzioni.

Imparare a tollerare il dubbio, sapere di non sapere, tollerare di non avere delle soluzioni immediate e pronte sono i capisaldi di questo approccio. Il tipo di apprendimento promosso da questo modello è sostanzialmente di tipo esperienziale. Ciò significa che non si basa quasi per nulla sulla trasmissione di concetti o teorie: la vera fonte di cambiamento e di acquisizione è data dall’opportunità’ di vivere o rivivere nel qui ed ora del gruppo di discussione condotto da un docente, una situazione formativa come, ad esempio, una lezione in classe o il tirocinio, per rivalutare ed elaborare i processi e le situazioni emozionali che vi hanno avuto luogo.

Il metodo formativo usato nel seminario di discussione trae le sue radici dalle teorie dello psicoanalista inglese Wilfred Bion, che si è dedicato allo studio approfondito dell’apprendimento dall’esperienza e dei processi di gruppo. Questo approccio deriva da un metodo che è intimamente legato alla comune pratica psicoanalitica: il metodo dell’Infant Observation (Bick 1964, Perez Sanchez 1990, Miller e al 1989, S.Reid 1997)

L’Infant Observation

L’Infant Observation nasce da un intuizione di Ester Bick che lo progetta nel 1948 al fine di utilizzarlo come fondamentale momento di apprendimento del training dei futuri psicoterapeuti infantili. In questo metodo un osservatore partecipante fa visita ad una madre e al suo bambino, dalla nascita sino all’età di due anni, ed assiste alle loro interazioni con regolarità, una volta la settimana per un ora.

Lo studente, terminato l’incontro, trascrive minuziosamente e dettagliatamente ciò che ha osservato e lo discute in un seminario di gruppo condotto da un supervisore esperto, dove può essere aiutato a comprendere le proprie reazioni emotive e a farne strumento di apprendimento.

“Scopo dell’Osservazione del bambino è trovare materiale di esperienza personale su cui poter riflettere nei termini del suo significato emotivo. E’ importante che l’esperienza ed i materiali siano resi direttamente disponibili al seminario di supervisione in cui vengono discusse le Osservazioni e non prematuramente codificati in interpretazioni o categorie teoriche.” Michael Rustin 1989. I protocolli delle Osservazioni più utili sono quelli in cui vengono descritte nel modo più dettagliato possibile ciò che accade alla coppia madre bambino, inclusi i dialoghi con l’osservatore. Il processo di apprendimento dipende da quanto le Osservazioni siano fatte e registrate nel modo più vicino alla realtà.

Questi protocolli sono poi discussi in seminari settimanali, dove a turno ogni studente presenta al gruppo la sua Osservazione, in modo che il gruppo stesso con l’aiuto del conduttore, funga da amplificatore emotivo e cognitivo dell’esperienza vissuta. “Si è scoperto che incoraggiare l’annotazione delle Osservazioni piuttosto che la loro interpretazione aiuta l’osservatore a liberare le proprie percezioni e spesso nella discussione emerge che hanno visto più di quello che all’inizio ricordavano o credevano, oppure che la situazione appare diversa da come appariva nell’incertezza del momento.” ibidem

La costanza e la continuità di tale lavoro permettono di poter apprezzare i cambiamenti e l’evoluzione delle relazione madre bambino, a comprenderne il significato emotivo profondo e a verificare le ipotesi che progressivamente vengono a delinearsi. “In questo modo l’osservatore è incoraggiato a integrare nella propria mente il processo a cui ha assistito, inclusa l’esperienza stessa di osservazione, nonché le riflessioni del supervisore e del gruppo seminariale” ibidem

L’intenzione iniziale della Bick era di farne uno strumento per di formazione al metodo esperienziale della psicoanalisi, in seguito vista la potenzialità di apprendimento di questa metodologia formativa essa è stata introdotta nel training degli psicoanalisti presso l’istituto di Psicoanalisi di Londra ed è diventata anche uno strumento di ricerca. Questo modello di apprendimento dall’esperienza è poi stato esportato in diversi paesi del mondo ed è stata utilizzata anche per il training degli psicologi, dei medici, degli assistenti sociali e di tutte le figure professionali che si prendono cura di qualcuno.

Questo metodo dell’Infant Observation ha sollecitato lo sviluppo della metodologia dell’Osservazione anche in molti altri settori della formazione come ad esempio l’Osservazione delle istituzioni, corsi di specializzazione nello sviluppo organizzativo, corsi rivolti a manager, al fine di sviluppare la competenza emotiva nelle organizzazioni aziendali. Naturalmente l’Osservazione della coppia madre bambino da cui è nato il modello serve a chi si prende cura dei bambini ma, come vedremo nei prossimi capitoli, è anche possibile trasferire questa metodologia formativa a chi si occupa di formazione. “I metodi di attenta Osservazione su basi psicoanalitiche hanno molte applicazioni attuali e potenziali, in tutti i contesti sanitari, scolastici e istituzionali che sono interessati al benessere di adulti e bambini di diverse età” ibidem

Gli “insegnamenti” che il metodo si prefigge di trasmettere

Una modalità’ di osservare con attenzione uniformemente fluttuante e senza giudizi prematuri:

  • La capacità’ di riflettere ed elaborare l’esperienza nel suo complesso
  • Il riconoscimento della dimensione inconscia
  • L’uso prudente dell’esperienza soggettiva dell’osservatore
  • La formulazione di interpretazioni che offrano un mezzo di verifica o di falsificazione delle conclusioni a cui l’osservatore è giunto tramite questo processo

Mentre quest’ultima dimensione , l’interpretazione appartiene solo al contesto clinico tutte le altre possono essere trasferite nella ricerca psicoanalitica al di fuori della situazione clinica (Robert D. Hinshelwood.)

Il modello Tavistock nel mondo

Il modello Tavistock nel corso degli anni si è diffuso in diverse nazioni europee e fuori dall’Europa, in vari paesi di cultura anglosassone, dando origine a numerose esperienze di studio e associazioni che sono diventate partner della casa madre londinese: è stata creata una Federazione Europea per l Approccio Psicoanalitico in Psicoterapia (EFPP) a cui partecipano tra le più importanti scuole di pensiero europeo; inoltre ci sono: in Svezia AGSLO, in Francia il Forum Internationale de l’Innovation Sociale, in Germania MundO, in Finlandia POHTO, in Danimarca Proces e OPU, in Olanda Group Relations Nederland, in Spagna IEEPP, In Italia Centro studi Martha Harris di Firenze e Roma, ma anche a Bologna, Milano, Genova, Napoli e Torino.

Negli stati Uniti il modello ha avuto un grande sviluppo, dove la “filiale” americana del Tavistock, l’ A.K. Rice Institute, ha creato una rete di centri molto attivi. Inoltre nel resto del modo sono presenti centri molto attivi legati al modello: in Messico (IMRGO) in Israele (OFEK) in Sud Africa(ISLA) in India (SAKTI). Vi è anche una rivista intitolata Infant Observation che raccoglie i migliori contributi di pensiero generato da questo modello.

A cura di Davide Rosso e di Elena Grijuela.

Rate this post